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Lettera di don Carlo alle nostre comunità

Queste parole dette da San Agostino alla comunità di Ippona di cui fu eletto Vescovo, mi sono risuonate nel cuore pensando a scrivere questa lettera di saluto a tutti voi, carissimi sorelle e fratelli.

Con voi cristiano, perché prima di tutto siamo fratelli e sorelle nel battesimo, e per questa rinascita abbiamo ricevuto il dono dell’appartenenza alla famiglia di Dio, tanto da poter assumere un nome nuovo, appunto quello di Cristo e riconoscerci figli dello stesso Padre.

E’ questa la vocazione uguale per ciascuno di noi. A partire da questa comune chiamata cercheremo di fare comunione, di educarci a servirci l’un l’altro, di metterci in ascolto della Parola che nutre e da vita: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». (Gv 6,68-69), a rendere viva questa parola nella vita sacramentale e nella carità che ci spinge verso ogni persona perché lì incontriamo Cristo, come ci insegnava il Patriarca Marco.

Per voi pastore, questa è la missione che il Signore mi ha affidato, di guidare queste comunità che raccontano, ancora oggi, la fede bella e viva di questa porzione della Chiesa Veneziana. San Silvestro, San Cassiano, San Giacomo dall’Orio, San Simeon non sono solo i nomi dei patroni delle nostre Chiese, ma sono l’identità di Comunità che camminano nella fede e nella carità, che cercheremo insieme di far crescere nella comunione, passando da quell’io che alle volte ci condiziona, al noi che rende più ampio lo sguardo del cammino da fare assieme.

Essere vostro pastore lo considero prima di tutto un dono, certamente esigente, che spero di poter vivere con umiltà e generosità.  Un dono che il Signore mi da attraverso ciascuno di voi, che si realizza nell’accompagnarvi nel cammino dietro a Gesù, cercando di comprendere assieme quale strada è la più autentica per annunciare a noi stessi e a chi ci sta vicino il grande dono di essere Figli nel Figlio, fratelli e sorelle, persone che hanno già ricevuto una vita piena e compiuta nell’Amore che Dio Padre sempre ci mostra nei fatti della nostra vita.

Avremo modo di conoscerci, di stare assieme, di scoprire i doni che ciascuno può dare.

 Vi chiedo fin d’ora di avere pazienza con me se non ricorderò subito il vostro nome, se mi dimenticherò qualcosa, se sbaglierò Chiesa o arriverò in ritardo a qualche celebrazione (non avrò la macchina fuori casa come qui a Borbiago) e quindi dovrò rimettermi a camminare e soprattutto a conoscere le calli giuste (mi sono già perso l’ultima volta).

Lasciatemi ringraziare don Giampiero che ha accompagnato le comunità in questo periodo, e  don Renzo e don Diego che lo hanno aiutato.

Vi saluto tutti e ci vediamo domenica 13 ottobre pomeriggio, per iniziare assieme questo nuovo tratto di cammino nella nostra vita.

La Madonna di Borbiago, che prego ogni giorno per voi, vi custodisca tutti.

Un abbraccio e la mia Benedizione                                                                              Don Carlo Gusso                                                                                                

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